di Cristina Siccardi
Lo scorso anno, per il 16 luglio, parlammo dell’origine storica della Madonna del Carmelo (http://www.corrispondenzaromana.it/chiesa-cattolica-il-16-luglio-la-madonna-del-carmelo/),
ora, invece, illustriamo l’importante devozione allo scapolare. La
Madonna del Carmelo apparve il 16 luglio 1251 al generale dell’Ordine
carmelitano san Simone Stock (1165 ca.-1265), il quale aveva pregato
Maria Vergine di donare ai Carmelitani uno specifico privilegio.
La Madonna lo esaudì, consegnandogli uno scapolare (detto anche «abitino») e dicendogli: «Prendi
figlio dilettissimo, prendi questo scapolare del tuo Ordine, segno
distintivo della mia Confraternita, privilegio a te e a tutti i
Carmelitani. Chi morrà rivestito di questo abito non soffrirà il fuoco
eterno; questo è un segno di salute, di salvezza nei pericoli, di
alleanza di pace e di patto sempiterno». Poi scomparve, lasciando,
tra un profumo celestiale e nelle mani del santo, il pegno della Grande
Promessa: chiunque avesse indossato e portato per tutta la vita, fino in
punto di morte, lo scapolare, non solo si sarebbe salvato, ma sarebbe
stato difeso in vita dai pericoli.
Le condizioni per ottenere il frutto della Grande Promessa sono:
1) Ricevere al collo lo scapolare dalle mani di un sacerdote, il
quale, imponendolo, recita una sacra formula di consacrazione alla
Madonna. Ciò è necessario solo la prima volta, perché, qualora ne si
indossi uno nuovo, lo si può mettere al collo personalmente.
2) Lo scapolare, deve essere tenuto giorno e notte, in modo che una
parte scenda sul petto e l’altra sulle spalle, infatti non è valido se
lo si porta in tasca, nella borsetta o appuntato.
3) È necessario morire rivestendo lo scapolare. Chi l’ha portato per
tutta l’esistenza, ma da moribondo lo dovesse togliere, non parteciperà
ai suoi vantaggi.
Lo scapolare deve essere solo di panno di lana, di forma quadrata o rettangolare, di colore marrone o nero.
Il panno deve riportare l’immagine della Beata Vergine, se essa si
scolora o il tessuto fosse un po’ logoro avrebbe valore come al momento
dell’imposizione. Se troppo consumato occorre conservarlo oppure lo si
distrugge bruciandolo; mentre il suo sostituto non necessita di
benedizione.
La devozione si diffuse molto nel XV secolo, anche grazie
all’influenza di Prospero Lorenzo Lambertini (1675-1758), Arcivescovo di
Bologna e futuro Benedetto XIV. Tale devozione fu confermata e
lodata da tutti i Pontefici, anche da Giovanni Paolo II (1920-2005),
che lo indossò fino alla fine dei suoi giorni. Allo scapolare è inoltre
legato il «Privilegio Sabatino»: consiste nell’assistenza che la
Madonna offre alle anime che in vita portano devotamente lo scapolare,
promettendo loro di liberarle al più presto dal Purgatorio, specialmente
il primo sabato dopo la loro morte.
La Madonna apparve al Cardinale francese Jacques Duèze
(1249-1334), suo grande devoto, al quale annunciò la sua elezione a
Pontefice e chiese di promulgare il nuovo privilegio concesso.
Coloro che, per motivi particolari di lavoro o altre problematiche
serie, avessero difficoltà a portare lo scapolare in panno, purché
abbiano fatto validamente l’imposizione, possono sostituirlo con una
medaglia, debitamente benedetta, che abbia da un lato l’immagine della
Madonna e dall’altra quella del Sacro Cuore di Gesù; così facendo si
possono acquistare tutti i privilegi, compreso il Sabatino, e tutte le
indulgenze dello Scapolare, come da decreto del 16 dicembre 1910,
firmato da san Pio X (1835-1914). Tuttavia il Papa espresse vivamente il
desiderio che i fedeli continuassero a portare lo scapolare
tradizionale.
Fonte: http://www.corrispondenzaromana.it/il-santo-scapolare-del-carmelo/
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