di Margherita del Castillo
Il pellegrinaggio è il paradigma della vita, ci ha recentemente
ricordato Papa Francesco: un cammino guidato all'incontro con Gesù.
Lasciandoci condurre dal Santo di cui il Pontefice ha prescelto il nome,
ci mettiamo in viaggio lungo il sentiero a lui intitolato, che
dall'Appennino toscano porta fino alla nostra meta: Assisi.
Da nord il punto di partenza naturale è il Santuario
della Verna, immerso in una secolare foresta di faggi e abeti,
incastonato tra le rocce dell'omonimo monte un tempo di proprietà del
Conte Orlando dei Cattani, che nel 1213 ne fece dono a Francesco e ai
suoi compagni. Sistemandosi nelle grotte già esistenti, trasformate in
celle, i frati elessero questo luogo, remoto e silenzioso, per condurvi
una vita ascetica. Più volte il Poverello di Assisi si fermò qui e qui
il 14 settembre 1224 ricevette le Sacre Stimmate. Il miracolo, ricordato
da Dante nel Paradiso della sua Commedia, fece della Verna uno dei
centri francescani più importanti e venerati, meta di devoti
pellegrinaggi.
"Non est in toto sanctior orbe mons", non vi è al
mondo monte più sacro. Con queste parole, scritte sul portone
d'ingresso, si viene accolti nell'Eremo. La parte più antica è la
chiesetta di Santa Maria degli Angeli, costruita in seguito
all'apparizione della Vergine a Francesco che la volle semplice e
spoglia come la sua Porziuncola. Ad aula unica, preceduta da un
porticato asimmetrico, conserva della struttura primitiva solo la
campana, dono di San Bonaventura e, all'interno, una pala in terracotta
invetriata di Andrea della Robbia, raffigurante l'Assunzione di Maria al
cielo.
Attraversato il Quadrante, l'ampio piazzale
lastricato così chiamato per la meridiana che qui si affaccia dal
campanile della Basilica, si accede alla Chiesa Maggiore, dedicata a
Maria Assunta, dalla tipica forma francescana a croce latina ed una
navata. La sua costruzione, iniziata nel 1348, si concluse solo nel 1509
grazie al fondamentale contributo dell'Arte della Lana di Firenze che
lasciò il suo stemma sulla volta. Anche qui si conservano preziose opere
del Della Robbia e della sua bottega, ceramiche rinascimentali con
scene della Natività, dell'Annunciazione e dell'Ascensione che decorano i
diversi altari.
La Cappella delle Reliquie custodisce alcuni oggetti
appartenuti al Santo, la ciotola, il bicchiere, il bastone e un panno
di lino intriso del suo sangue. Il porticato che avvolge la Basilica
all'esterno, affrescato con scene della vita del Santo, conduce alla
Cappella delle Stimmate (1263), il luogo dove il Santo ricevette
l'ultimo sigillo e, dunque, cuore del Santuario: sulla parete di fondo
trova spazio la monumentale pala robbiana con l'immagine di Cristo
crocefisso tra gli angeli, la Madonna e Santi. Un masso imponente che
sporge da una roccia, detto Sasso Spicco, è, infine, il luogo dove
Francesco si ritirava in preghiera per meditare sulla passione di
Cristo, come la grande croce in legno ricorda.
La foresteria accoglie tutto l'anno, con diverse modalità,
famiglie, singoli e gruppi che desiderino soggiornare qui per pregare
insieme ai frati. (Info: 0575/5341).
Fonte: http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-santuariodella-verna-6816.htm
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