mercoledì 24 luglio 2013

Il santo scapolare del Carmelo

di Cristina Siccardi

Lo scorso anno, per il 16 luglio, parlammo dell’origine storica della Madonna del Carmelo (http://www.corrispondenzaromana.it/chiesa-cattolica-il-16-luglio-la-madonna-del-carmelo/), ora, invece, illustriamo l’importante devozione allo scapolare. La Madonna del Carmelo apparve il 16 luglio 1251 al generale dell’Ordine carmelitano san Simone Stock (1165 ca.-1265), il quale aveva pregato Maria Vergine di donare ai Carmelitani uno specifico privilegio.
La Madonna lo esaudì, consegnandogli uno scapolare (detto anche «abitino») e dicendogli: «Prendi figlio dilettissimo, prendi questo scapolare del tuo Ordine, segno distintivo della mia Confraternita, privilegio a te e a tutti i Carmelitani. Chi morrà rivestito di questo abito non soffrirà il fuoco eterno; questo è un segno di salute, di salvezza nei pericoli, di alleanza di pace e di patto sempiterno». Poi scomparve, lasciando, tra un profumo celestiale e nelle mani del santo, il pegno della Grande Promessa: chiunque avesse indossato e portato per tutta la vita, fino in punto di morte, lo scapolare, non solo si sarebbe salvato, ma sarebbe stato difeso in vita dai pericoli. 
Le condizioni per ottenere il frutto della Grande Promessa sono:
1) Ricevere al collo lo scapolare dalle mani di un sacerdote, il quale, imponendolo, recita una sacra formula di consacrazione alla Madonna. Ciò è necessario solo la prima volta, perché, qualora ne si indossi uno nuovo, lo si può mettere al collo personalmente. 2) Lo scapolare, deve essere tenuto giorno e notte, in modo che una parte scenda sul petto e l’altra sulle spalle, infatti non è valido se lo si porta in tasca, nella borsetta o appuntato. 3) È necessario morire rivestendo lo scapolare. Chi l’ha portato per tutta l’esistenza, ma da moribondo lo dovesse togliere, non parteciperà ai suoi vantaggi. 
 Lo scapolare deve essere solo di panno di lana, di forma quadrata o rettangolare, di colore marrone o nero. Il panno deve riportare l’immagine della Beata Vergine, se essa si scolora o il tessuto fosse un po’ logoro avrebbe valore come al momento dell’imposizione. Se troppo consumato occorre conservarlo oppure lo si distrugge bruciandolo; mentre il suo sostituto non necessita di benedizione. 
 La devozione si diffuse molto nel XV secolo, anche grazie all’influenza di Prospero Lorenzo Lambertini (1675-1758), Arcivescovo di Bologna e futuro Benedetto XIV. Tale devozione fu confermata e lodata da tutti i Pontefici, anche da Giovanni Paolo II (1920-2005), che lo indossò fino alla fine dei suoi giorni. Allo scapolare è inoltre legato il «Privilegio Sabatino»: consiste nell’assistenza che la Madonna offre alle anime che in vita portano devotamente lo scapolare, promettendo loro di liberarle al più presto dal Purgatorio, specialmente il primo sabato dopo la loro morte. 
 La Madonna apparve al Cardinale francese Jacques Duèze (1249-1334), suo grande devoto, al quale annunciò la sua elezione a Pontefice e chiese di promulgare il nuovo privilegio concesso. Coloro che, per motivi particolari di lavoro o altre problematiche serie, avessero difficoltà a portare lo scapolare in panno, purché abbiano fatto validamente l’imposizione, possono sostituirlo con una medaglia, debitamente benedetta, che abbia da un lato l’immagine della Madonna e dall’altra quella del Sacro Cuore di Gesù; così facendo si possono acquistare tutti i privilegi, compreso il Sabatino, e tutte le indulgenze dello Scapolare, come da decreto del 16 dicembre 1910, firmato da san Pio X (1835-1914). Tuttavia il Papa espresse vivamente il desiderio che i fedeli continuassero a portare lo scapolare tradizionale.

Fonte: http://www.corrispondenzaromana.it/il-santo-scapolare-del-carmelo/

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